mercoledì 17 giugno 2009

Rendere bella ogni giornata

Il Nuovo Rinascimento n.392 1 marzo 2008
Discorsi di Daisaku Ikeda:
TREDICESIMA RIUNIONE DEI RESPONSABILI DI CENTRO, TOKYO, 6 DICEMBRE 2007
Rendere bella ogni giornata
Il secondo presidente Josei Toda, durante la prigionia, scrisse: «Combatto duramente ogni giorno per arricchire, rafforzare, riscaldare, illuminare, schiarire, fortificare e rallegrare il mio spirito per amore del futuro». Ikeda ricorda lo stato vitale del suo maestro, determinato e forte anche nei momenti di grande difficoltà.

È importante che tutti i responsabili, in particolare quelli con incarichi maggiori, tengano nella massima considerazione e abbiano più che mai cura dei membri. Vi prego di non guardarli mai con sufficienza, come se foste i loro superiori, ma di accoglierli sempre con gioia, di mostrare un sincero apprezzamento per i loro sforzi e di salutarli con riguardo alla fine delle riunioni. Questo comportamento sincero, unito a una preghiera profonda per il loro benessere, li raggiungerà e toccherà il loro cuore, forgiando forti legami di solidarietà nella nostra organizzazione.
Nessuno è più ammirevole dei membri della SGI, che lottano infaticabili per diffondere la Legge e per la felicità degli altri. Fare tesoro in particolare di chi si impegna di più: è la chiave per permettere a ciascuno di esprimere una forza illimitatamente maggiore di quella attuale. Questo era il "segreto" di Toda per vincere. Chi loda e sostiene gli altri con calore crescerà in modo straordinario, mentre chi non lo fa, finirà per ristagnare e cedere il passo alla sconfitta. Come leader con una grande missione, sforzatevi di diventare persone la cui dignità, calore e carattere siano ammirati e rispettati dagli altri.
Il mese di dicembre in Giappone è tradizionalmente conosciuto col nome di shiwasu, parola formata dai due caratteri cinesi shi, che significa "maestro" o "insegnante", e hasu (wasu), che deriva dal verbo "correre". Qual è l'origine di questo termine? La spiegazione più diffusa, secondo fonti del nono e decimo secolo, è che nell'ultimo mese dell'anno i maestri buddisti (shi) viaggiavano molto (wasu) per fare visita ai credenti laici e recitare i sutra per loro. Come diretti successori di Nichiren Daishonin, instancabilmente impegnati a realizzare kosen-rufu, anche tutti voi siete maestri di Buddismo, per questo siete sempre in giro! Secondo un'altra spiegazione, il termine shiwasu deriva da frasi come "l'anno sta finendo" o ancora "portare tutto a conclusione entro l'anno", ma la vera origine è incerta. Ciò che per noi conta è rendere il mese di dicembre un periodo in cui possiamo affermare di aver vinto in ogni battaglia, di aver realizzato ciò che dovevamo e fatto del nostro meglio per tutto l'anno.
Una volta, ringraziando i suoi discepoli, Toda disse: «Shiwasu letteralmente significa "il maestro sta correndo". So che siete tutti impegnati, ma io stesso sto correndo a tutta velocità. Vi prego di fare del vostro meglio per kosen-rufu». Toda correva davvero a tutta velocità per amore di kosen-rufu, proprio come dichiarava. So come si sentiva; anche per me è lo stesso, trecentosessantacinque giorni all'anno.
Non c'è realizzazione nella vita di chi ha un cuore stagnante e apatico. Prendiamo ad esempio Gongyo: dopo averlo recitato, si prova un senso di soddisfazione. Anche se potremmo essere tentati di saltarlo, pensando: «Così è tanto più facile!», più tardi potremmo sentirci di malumore. Lo stesso si potrebbe dire degli sforzi per condividere il Buddismo del Daishonin con gli altri o per partecipare alle riunioni della Gakkai. Anche se ci può capitare di essere molto più indaffarati di altri, sperimenteremo un senso di pienezza e soddisfazione molto più grande. Una vita così è vincente, una persona che agisce così è ammirevole. Questo insegnava Toda.
Lo scrittore americano Henry David Thoreau (1817-62) afferma: «La più grande felicità si ha quando, alla fine dell'anno, ci si sente meglio che all'inizio». Queste parole riflettono anche lo stile di vita della Gakkai. Man mano che progrediamo nella nostra personale rivoluzione umana, ogni anno che passa assaporiamo nella nostra vita una felicità più grande.

Progresso costante

Ora vorrei condividere alcune osservazioni dello scrittore svizzero Carl Hilty (1833-1909), noto anche come giurista, politico, filosofo e storico, autore di opere come Felicità: saggi sul significato della vita e Per notti insonni. Con i suoi scritti Hilty fu di ispirazione per molte persone, soprattutto giovani. Era attivo in molti ambiti sociali.
Le persone di natura sincera si sforzano sempre di dare un contributo positivo alla società. Denaro, fama e cose di questo genere offrono solo un tipo di felicità fugace e transitoria. La felicità vera e duratura, invece, nasce dallo sforzo attivo di cercare di contribuire al benessere e alla crescita degli altri. Ciò che facciamo e il modo in cui viviamo sono gli elementi che determinano se sperimentiamo una felicità vera o no. Questa è la conclusione di Socrate e di innumerevoli altri grandi pensatori, sia buddisti che non. Dedicandoci alla felicità dei nostri simili, permettiamo alla nostra esistenza di risplendere di autentica realizzazione interiore. Insegnare alla gente che questo è il vero scopo della vita, credo sia il ruolo della religione e dell'educazione.
Da giovane avvocato alle prese con molte difficoltà e nel suo ruolo di professore universitario, Hilty si dedicò alla tutela e all'educazione delle persone. Fu anche un leader politico attivo, dotato di un profondo impegno spirituale, un sostenitore delle donne e un difensore dei loro diritti. Fu ampiamente stimato e acclamato come legislatore di grande integrità, oltre che luminare della politica svizzera del suo tempo.
Hilty scrisse: «Dobbiamo progredire costantemente. Restare fermi equivale sempre a regredire». Nel momento in cui ci fermiamo, egli dichiarava, subito scivoliamo indietro. Questo riflette lo spirito della Gakkai e del Buddismo del Daishonin: quello del progresso costante. Toda affermava: «A dirla in maniera schietta, abbandonare la fede non è semplicemente smettere; significa non riuscire a proseguire, a spingersi oltre dove vi trovate». Hilty disse anche: «L'arroganza si manifesta un attimo prima della disfatta». È una messaggera di rovina: gli arroganti provocano la propria caduta e poco dopo spariscono. Ecco perché spero farete molta attenzione a non permetterle di radicarsi nei vostri cuori. Hilty dichiarò inoltre: «Può essere una vera e propria disgrazia anche quando [la ricchezza] provoca arroganza, inerzia, indolenza, cupidigia e avarizia». Sono parole che dovremmo tenere bene in mente. «L'arroganza è sempre collegata a una certa stupidità» è un'altra delle sue affermazioni. Nel Gosho, troviamo le parole [del Gran Maestro T'ien-t'ai]: «Se uno manca di saggezza, sarà pieno di orgoglio e pretenderà di essere pari al Budda» (L'apertura degli occhi, SND, 1, 179). Le parole di grandi filosofi quali Hilty sottolineano in maniera straordinaria la validità del pensiero buddista.
Come voi tutti sapete, ai tempi di Makiguchi e Toda, così come in tempi più recenti, ci sono stati traditori privi di scrupoli che, mossi da avidità, ambizione e gelosia, hanno tramato spregevoli piani contro di noi. Hanno tentato di seminare discordia nella nostra armoniosa comunità di praticanti, intraprendendo ogni sorta di losche attività per raggiungere questo fine. Il tratto che distingueva tutti questi individui era la loro arroganza. Non cedete mai alla presunzione, né seguite persone che ne sono dominate, poiché è la grande nemica della pratica buddista. Non solo blocca la vostra crescita e il vostro progresso personale, ma danneggia anche l'unità e la solidarietà tra i membri. Siate vigili e pronti nel combatterla. La severa opinione di Toda era che dovremmo difendere apertamente ciò che è giusto, respingendo con fermezza gli arroganti.
Toda affermava che il ruolo delle donne è risvegliare l'opinione pubblica. Fin dai suoi tempi, sono state soprattutto le donne a diffondere gli ideali e la filosofia del Buddismo di Nichiren Daishonin e la conoscenza del nostro movimento nella società. «Le donne hanno la meravigliosa abilità di agire e far sì che le cose vengano portate a termine», diceva con grande stima e rispetto per loro, così sincere e impegnate. Questa è stata la chiave della vittoria della Gakkai.
I responsabili uomini devono rispettare e valorizzare i membri delle divisioni donne e giovani donne, senza mai dare per scontato il loro impegno. Invito gli uomini ad avere più iniziativa e a produrre risultati concreti, senza dimenticare mai che sarà questo atteggiamento a condurci a nuovi trionfi.

Leggere libri di ispirazione

Toda esigeva sempre molto da me. Una volta mi chiese quale opera di Goethe stessi leggendo. Dopo questo episodio, rimasi sveglio fino a tarda notte a leggere le sue opere.
In una delle sue lettere, Goethe esortava a rendere bella ogni giornata e ad assaporarla fino in fondo, proprio come faceva lui, e anche ad affrontare le sfide con vigore e a testa alta. Egli raccomandava: «Seguite il mio esempio e vivete ogni giornata pienamente, colmandola di bellezza». Inoltre scrisse: «Il fatto stesso di invecchiare significa cominciare una nuova sfida». Spero che i nostri membri più anziani facciano tesoro di queste parole; chi pratica il Buddismo del Daishonin intraprende sempre nuove sfide e cresce costantemente, qualunque sia la sua età.
Goethe dichiarò anche: «Leggiamo fin troppe cose scadenti e, così facendo, perdiamo tempo e non ci guadagniamo niente. Dovremmo leggere solo ciò che ammiriamo, come ho fatto io in gioventù». Gli scritti pieni di menzogne e insinuazioni, privi della benché minima traccia di verità, finiranno ignorati e dimenticati. Dovremmo seguire il consiglio di Goethe e decidere di leggere libri che possano ispirarci, degni di ammirazione. Se Toda vedeva i giovani leggere riviste dozzinali, tuonava: «Per quale motivo leggete quelle sciocchezze? Se volete leggere, leggete il Gosho!». Era molto severo, ma proprio grazie a questo diventammo un'organizzazione pervasa da una forza pura, chiara e risoluta che non tollerava la corruzione.

Un cuore che loda

Goethe scrisse anche: «Le difficoltà aumentano man mano che ci avviciniamo all'obiettivo». Lo stesso accade anche nella nostra lotta per rendere il mondo un luogo migliore. Raggiungere i propri obiettivi può richiedere uno sforzo incredibile. In quanto responsabili, vi chiedo di pregare con tutto il cuore per la vittoria e la felicità di ciascuno, senza dare mai per scontati gli sforzi dei vostri compagni di fede. Spero che li apprezzerete dal profondo, poiché nessuno è più nobile di coloro che portano avanti kosen-rufu. Verrebbero sicuramente lodati da Nichiren Daishonin e Nikko Shonin, da Makiguchi e Toda.
«L'ingratitudine è sempre una forma di debolezza - dichiarò Goethe -. Non ho mai conosciuto persone capaci che fossero ingrate». La parola "incapace" descrive perfettamente la vera realtà di coloro che svolgono una funzione pubblica grazie al supporto sincero dei loro compagni membri e poi li tradiscono, lasciando che potere e prestigio diano loro alla testa. Anche Toda condannava con severità l'ingratitudine.
Permettetemi di citare altri passi di Goethe: «Colui che rimane fedele a se stesso e agli altri possiede la più desiderabile delle qualità, degna dei migliori talenti» oppure «Cerca dentro te stesso, e vi troverai ogni cosa» e «Credo che il valore dell'umanità alla fine trionferà». Vi prego di diventare persone dal cuore grande e dalle grandi aspirazioni, persone che risplendono. Gli individui di prim'ordine spiccano in mezzo alla folla anche nei dettagli, ad esempio per il modo con cui salutano gli altri. Modo di agire e integrità, non apparenza o abito, sono la vera misura del valore di una persona. Nessuno è mai diventato una grande persona senza integrità personale, fine ultimo di ogni filosofia e luce che illumina il nostro mondo.
Goethe scrisse: «Trova conforto, mio cuore disperato! / Ah! Speranza! / La speranza fa sgorgare l'alba mattutina / dalla notte di tempesta!». Non importa quali tempeste abbiano potuto infuriare, io ho sempre vissuto con speranza. Mi sono sempre comportato con integrità, con sincerità, a prescindere da quello che potevano dire gli altri. Per questo sono stato capace di creare amicizie con leader mondiali e stimolare un'ondata crescente in direzione della pace.

La lettura, viaggio di esplorazione

L'eroe dell'indipendenza filippina, José Rizal (1861-96), noto anche come educatore, espresse nelle sue opere la necessità di infondere nei bambini fiducia, sicurezza e autostima. Sottolineando l'importanza di incoraggiarli, egli commentò: «[Un bambino] che un giorno venne lodato in presenza dei suoi compagni, il giorno dopo apprese due volte tanto».
L'ex first lady e attivista sociale americana Eleanor Roosevelt (1884-1962) scrisse: «Non possiamo illuminare con continuità la mente [delle persone] se questa luce non arde già nelle nostre menti come una fiamma possente e inestinguibile». Per incoraggiare i nostri studenti e sostenere i nostri compagni di fede, dobbiamo possedere per primi una fiamma inesauribile nel cuore e compiere azioni coraggiose. Eleanor Roosevelt scrisse anche: «La lettura di libri dovrebbe essere un viaggio continuo di esplorazione, avventura ed entusiasmo. L'abitudine a leggere è un antidoto contro la solitudine, una finestra affacciata sulla vita, un piacere infinito e anche una porta aperta su qualunque percorso di conoscenza, esperienza e bellezza». Mi auguro che tutti i giovani del nostro movimento diventino avidi lettori di buoni libri.
Vorrei citare alcuni scritti che Toda consigliò ai nostri giovani in Giappone negli anni '50, subito dopo la fine della guerra. Il primo fra tutti è La città eterna di Hall Caine, che mi chiese di leggere durante le vacanze di Capodanno del 1951, quando la sua attività attraversava il peggior periodo di crisi. Suggerì poi Le storie sul bordo del fiume, Il romanzo dei tre regni e I racconti della famiglia Taira come letture al gruppo di allenamento Suiko-kai della Divisione giovani uomini e al gruppo Kayo-kai della Divisione giovani donne. Propose inoltre Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas, Robinson Crusoe di Daniel Defoe, Taras Bulba di Nikolaj Gogol, Novantatré di Victor Hugo, Storia delle due città di Charles Dickens, Gli ultimi giorni di Pompei di Edward Bulwer-Lytton, il dramma Casa di bambola di Henrik Ibsen, Scaramouche di Rafael Sabatini, Piccole donne di Louisa May Alcott, e Tess d'Urbervilles di Thomas Hardy. Sono tutti libri molto belli che ci hanno insegnato il reale significato di giustizia, rivoluzione, amicizia e felicità. Da sempre impegnato nell'educazione delle nuove generazioni, Toda desiderava comunicare a noi, suoi giovani discepoli, una profonda comprensione della condizione umana; per questo non voleva che perdessimo tempo a leggere libri privi di valore.
L'antico poeta greco Teognide, che visse nel VI secolo a.C., pare abbia avuto una vita travagliata, patendo tra le altre cose il tradimento da parte di un amico e l'esilio dalla sua terra natale durante una lotta civile. La sua poesia trasmette uno sdegno feroce contro il male, infatti Teognide riteneva la giustizia il valore più alto in assoluto. Anche Socrate citò spesso i suoi versi nei suoi dialoghi. In una delle sue liriche Teognide dichiara che i vili non conoscono la gratitudine. Avere un grande debito nei confronti di qualcuno, ma non mostrargli riconoscenza, indica la mancanza di un comune senso di civiltà. Se appaiono individui del genere nella nostra organizzazione, vi prego di rimproverarli severamente, a prescindere dal loro rango o posizione.

Il Seikyo Shimbun

Toda nutriva le più grandi speranze per il Seikyo Shimbun. «Il Seikyo Shimbun sta lavorando per realizzare la missione di kosen-rufu, con i Bodhisattva della Terra come suoi alfieri. Merita il riconoscimento che si deve a un giornale illustre. Spero di far sì che tutti in Giappone possano leggerlo quanto prima». Le parole di Toda esprimevano il suo appassionato entusiasmo per il nostro giornale, che io condivido appieno. Ringrazio di cuore i curatori di questa e delle altre pubblicazioni della Soka Gakkai, come anche coloro che si preoccupano di consegnarlo a domicilio e di promuoverne la diffusione. È davvero un quotidiano di valore permeato dalla luce della filosofia della rivoluzione umana.
Toda dichiarava con enfasi: «Né la speranza né la disperazione ci arrivano dagli altri. Queste emozioni non dipendono da ciò che ci succede o dalle circostanze, ma derivano dal nostro intimo. Ecco perché dovete assumere il controllo della vostra vita e viverla pienamente!». Non fatevi mai sconfiggere. A questo serve la recitazione del Daimoku. Apritevi un varco lottando e vincendo grazie alla fede, così la vostra vita risplenderà attraverso i tre tempi di passato, presente e futuro.
L'esistenza di una persona sconfitta è triste e penosa, al contrario chi si adopera per kosen-rufu può godere di benefici illimitati. Toda diceva: «Le loro vite quotidiane sono connesse e in sintonia col Budda dell'Ultimo giorno della Legge [Nichiren Daishonin], per questo una intensa vitalità, che sgorga inesauribile, permette loro di trionfare su ogni difficoltà. I loro volti sono vivi e i loro corpi traboccano di buona salute». Questo è il beneficio che deriva dal recitare Daimoku per kosen-rufu, ed è la realtà della vostra vita stessa. Toda ci sta dicendo che sicuramente sperimenteremo tutto questo.
«Non abbiate paura. / Il potere del Budda / è immenso, / quindi camminate a testa alta, / ardenti di passione giovanile». Desidero fare omaggio di questa poesia del mio maestro Toda ai miei amati membri della Divisione giovani.
Vorrei leggere un passo di una lettera che Toda scrisse in prigione e che rivela pienamente la sua grandezza: «Combatto con tenacia ogni giorno per arricchire, rafforzare, riscaldare, illuminare, lucidare, fortificare e rallegrare il mio spirito per amore del futuro». Toda aveva uno stato vitale così vasto ed elevato che persino in prigione sopportò con forza d'animo le prove più dure, mantenendo sempre un sole splendente nel cuore. Inoltre dichiarò: «La Soka Gakkai è il tipo di organizzazione che può definirsi a pieno titolo e con orgoglio una comunità armoniosa di credenti [come descritto nel Buddismo]. Va da sé che chiunque cerchi di distruggere la nostra unità è la peggiore razza di criminale, ma ugualmente colpevole è anche chi permette che essa venga danneggiata. Alzatevi e agite con fede salda e inamovibile». Spero che la Gakkai continui ad avanzare con lo stesso spirito. Conto su di voi, membri della Divisione giovani! Toda disse anche: «Le persone scontente della loro vita non diventeranno mai grandi. Né lo saranno coloro che parlano sempre male degli altri e giustificano i propri sbagli». Quanto è vero! Ho appuntato tutte le guide del mio maestro e sono spesso rimasto alzato fino a tarda notte per trascrivere le sue parole.

Mai scoraggiato

Oggi vorrei parlarvi di Shinsaku Takasugi (1839-67), allievo di Shoin Yoshida (1830-1859), un grande educatore e riformatore giapponese. Toda talvolta mi chiamava "Shinsaku" al posto di Daisaku. Quando iniziava a parlare di lui, che ammirava molto, poteva andare avanti per ore. Takasugi, che era anche famoso per aver formato un reparto militare di volontari costituito da uomini di ogni classe sociale e basato su princìpi di uguaglianza, ebbe un ruolo importante nei mutamenti che avvennero in Giappone alla fine del periodo feudale, ma purtroppo morì di malattia alla giovane età di ventotto anni. Anch'io in gioventù ho sofferto di salute cagionevole e i dottori dicevano che probabilmente non sarei arrivato ai trent'anni. Tuttavia ho lavorato con tutte le mie forze per aprire la strada alla propagazione su larga scala degli insegnamenti del Daishonin, ho sostenuto e protetto gli affari di Toda e agito per il progresso di kosen-rufunel mondo, fino a costruire la Soka Gakkai di oggi. Mi dà una gioia immensa sapere quanto Toda fosse lieto di avermi come discepolo e spero che anche tutti i nostri giovani diventino persone altrettanto affidabili e capaci. Sono molto felice che la nostra organizzazione vanti una schiera così meravigliosa di talenti.
In prigione Takasugi scrisse: «Il sole e la luna risplendono nel mio cuore e nessuna sconfitta potrà mai scoraggiarmi». Scrisse anche una poesia: «Confinato in prigione, la mia convinzione non può che rafforzarsi. / So che la gioia vera può solo trovarsi nel sacrificio». Spero che i membri della nostra Divisione giovani possiedano la stessa forza interiore.
Parlando delle tendenze del popolo giapponese, Takasugi affermava con forte senso critico: «Ah, i giapponesi sono conservatori, temporeggiatori e incapaci di agire con fermezza. Questo ha attirato il disprezzo degli stranieri, ed è deplorevole e vergognoso». La Divisione giovani della Gakkai ha il potere di superare questi difetti: vorrei che lottasse in libertà, senza costrizioni.

Mirare in alto

Il primo ministro cinese Zhou Enlai (1898-1976) disse: «[L'umanità] dovrebbe progredire sempre, quindi dovremmo incoraggiarci l'un l'altro e andare avanti insieme». Osservò anche: «Il ricordo [di queste persone] che lottano per la rivoluzione non può essere cancellato da nessuno, solo loro stesse possono farlo cadere nell'oblio». È vero. È tutto nelle vostre mani, non in quelle altrui. La Gakkai esiste per aiutarvi a lucidare voi stessi e a tirare fuori il meglio dalla vostra natura.
Vorrei citare altre parole di Carl Hilty, che ho menzionato prima. Hilty disse: «È particolarmente importante temprare il proprio carattere negli anni della giovinezza». Disse anche: «Una [fase di] giovinezza che conserva la propria [idealistica] purezza è una sorgente indistruttibile di entusiasmo per tutta la vita». La giovinezza è il tesoro più grande, quelli che hanno incontrato il Buddismo del Daishonin in gioventù sono sicuramente fortunati. Hilty disse anche: «Tutti i grandi progressi spirituali compiuti dagli esseri umani partono dalla fede». Chi non crede in qualcosa così fermamente da essere disposto a dare la propria vita per questo, non può assaporare un'esistenza di autentica pienezza. Rivolgendosi ai giovani, Hilty li incitava: «Fareste meglio ad ambire subito alla meta più alta». Disse anche: «Tutto ciò che è davvero malvagio [...] è, a un livello più profondo, stupido, e rende stupide le persone».
I giovani dovrebbero sempre mirare ai traguardi più difficili. Lo spirito di coloro che lottano con tutte le forze è onesto e umile, incontaminato da sciocca arroganza o invidia. Hilty era anche un attivista sociale. Diceva: «Fede e azione: entrambe fanno semplicemente parte della vita». I nostri membri hanno fede e agiscono, per questo sono degni di ammirazione. Sono tutti nobili e rispettabili guide della gente per l'eternità; non dobbiamo mai tollerare individui in posizioni di leadership che ridicolizzino o trattino dispoticamente membri così impegnati.
Permettetemi di condividere ancora alcune sagge parole di Hilty: «La gioia interiore è sempre la prova più importante della nostra fede. Dove questa non c'è, la fede è ancora agli inizi» e: «La fede è una questione di grande maturità e in quanto tale, quando è vera, dovrebbe lasciare un segno nel mondo senza mai scivolare nell'ingenuità e nella sdolcinatezza». Questo vale anche per noi: la fede è la determinazione con cui affrontare le difficoltà e combattere immersi nella realtà. Quando questo spirito è fortemente vivo in noi, proviamo gioia, una gioia che, unita all'esperienza di trionfare sul nostro karma, riesce anche a far vibrare una corda importante nel cuore degli altri.

Il legame tra maestro e discepolo

Un famoso passo tratto da "La parabola della città fantasma", settimo capitolo del Sutra del Loto, dice: «Le persone che avevano udito la Legge dimorarono in varie terre del Budda, rinascendo di continuo insieme ai loro maestri» (SDL, 7, 180). Questo significa che maestri e discepoli nasceranno sempre insieme nello stesso mondo e lavoreranno insieme per kosen-rufu. In occasione della terza commemorazione (secondo anniversario) della morte di Makiguchi, Toda disse, rivolgendosi al suo defunto maestro: «Nella tua vasta e infinita compassione, hai permesso che ti accompagnassi perfino in prigione. Così ho potuto leggere con tutto me stesso il passo del Sutra del Loto: "Le persone che avevano udito la Legge dimorarono in varie terre del Budda, rinascendo di continuo insieme ai loro maestri". Il beneficio di questo è stato arrivare a conoscere la mia precedente esistenza come Bodhisattva della Terra e assorbire nella mia vita anche solo una piccola parte del significato del sutra. Potrebbe mai esserci una felicità più grande di questa?».
Anch'io ho inciso nel cuore il brano sopra citato del Sutra del Loto su maestri e discepoli. Ho sostenuto e protetto il mio maestro e ho portato a compimento tutti i suoi sogni più cari. Ancora oggi continuo a lottare insieme a Toda, sentendomi costantemente in sua compagnia. La dedizione condivisa da maestro e discepolo è uno degli insegnamenti chiave del Sutra del Loto, perché, attraverso la corretta trasmissione di questo impegno dal maestro al discepolo, il corretto insegnamento del Buddismo ha potuto essere trasmesso e diffuso ampiamente. I legami karmici che uniscono maestro e discepolo sono eterni ed è attraverso la lotta condivisa tra loro che il grande cammino di kosen-rufuproseguirà per sempre.
Nel 2010 la Soka Gakkai celebrerà il suo ottantesimo anniversario. Nel Buddismo il carattere cinese corrispondente a "otto" ha anche il significato di "aprire". Facendo riferimento alla storia dell'Illuminazione della figlia di otto anni del re drago, Nichiren Daishonin scrive: «La parola "otto", o "apertura", rivela che il corpo e la mente della fanciulla drago sono la Legge meravigliosa» (BS, 115, 50). Toda spronava i giovani a dirigere i loro sforzi contemporaneamente nelle "otto direzioni"- intendendo tutte le direzioni - per aprire nuove strade verso la vittoria, in altre parole, ovunque si presenti l'opportunità di espandere il nostro movimento per kosen-rufu.

La testimonianza / Maestoso come il Fuji

Giovedì 6 dicembre, ore 12: il mio cuore batte forte di felicità, mentre guardo, tenendolo stretto tra le mani, il biglietto d'ingresso per il Makiguchi Memorial Hall. Sono in fila insieme a tantissimi altri, pronto per il tanto atteso incontro con il mio maestro. Finalmente entro in sala e aspetto con trepidazione l'arrivo del presidente Ikeda; a un certo punto il brusio delle persone lascia il posto a un rispettoso silenzio: sta entrando sensei. Ci saluta con un segno di vittoria, e ogni suo gesto esprime gioia, gratitudine e amore per la vita, coinvolgendo tutti i presenti. A noi membri venuti dall'estero, con profonda compassione, dice: «Ringrazio tutti voi Bodhisattva della Terra per i vostri progressi e per i vostri sforzi» e inoltre «Voi siete maestri di Buddismo!». Il mio cuore è pieno di commozione.
Alla fine della riunione recitiamo cinque minuti di Daimoku con lui, il regalo finale. In quel momento è nata in me una grande determinazione: ho pregato affinché tutti potessero sperimentare la gioia che deriva dal recitare al Gohonzon. Mentre uscivo, ammirando il monte Fuji innevato e baciato da un poetico tramonto, ho sentito che il mio maestro è immenso come questa montagna e il mondo deve conoscere le sue qualità, per questo dedicherò tutto me stesso affinché la terra della mistica Legge non perisca mai.
Alberto Aprea

La testimonianza / Sensazione di libertà

Che emozione vedere a Tokyo questi splendenti edifici Soka e le bandiere che sventolano sopra di essi! Il mio primo desiderio è stato che anche i membri italiani possano vedere cosa hanno realizzato i compagni di fede giapponesi, perché è davvero incoraggiante. La magnificenza del Makiguchi Memorial Hall e di tutto il quartiere (vicino ci sono la Soka University e il Fuji Art Museum, patrimonio prezioso) è sorprendente, e ancora di più lo è l'accoglienza dei membri, il calore e la cura di tutte le persone che fanno attività affinché si possano svolgere le riunioni e dare a noi l'opportunità di incontrare il presidente Ikeda. Provo una profonda gratitudine per tutti loro. L'incontro con il proprio maestro è una esperienza molto intima, quello che la sua presenza trasmette è energia vitale, dà la sensazione di un essere umano completamente libero, con il forte desiderio di abbracciare tutto l'universo, me compresa. È una persona capace di trasmettere una benefica sensazione di forza e libertà. È stato divertente, severo e spiritoso allo stesso tempo. Abbiamo riso tanto e ascoltato le sue parole profonde; ero perfettamente a mio agio. Adesso è il momento di realizzare kosen-rufu, di mettere in pratica le sue parole e il Gosho. Come dicono in Giappone: «Gambatte», (Forza)! Posso espandere la mia vita e diventare una persona di valore. Grazie sensei, grazie compagni di fede.
Patrizia Quaranta

mercoledì 22 aprile 2009

si recita a casa nostra

Ciao ruggienti leoni,

vi volevo ricordare che ogni martedì mattina dalle 07:00 alle 07:45 si può recitare a casa nostra liberamente senza preavviso, un'occasione in più per trovarsi a recitare insieme Nam My Ho Renge Kyo.

L'orario magari è un pò presto o addirittura tardi per qualcuno, però è già un inizio, altri verranno e le occasioni cresceranno.

Matteo
Ciao Gruppo,

oggi vi lascio due pezzi di gosho come novità, fatene buon uso nella vostra meravigliosa vita:

Frase dal Gosho 

"Shariputra, per esempio, pratico` le austerita` del bodhisattva per sessanta eoni allo scopo di raggiungere la Buddita`, ma alla fine si arrese davanti agli ostacoli e cadde di nuovo nei sentieri dei due veicoli. Perfino alcuni dei discepoli diretti di Shakyamuni, ai tempi in cui era il sedicesimo figlio del Budda Daitsu, sprofondarono nel mondo delle sofferenze per la durata di sanzen-jintengo. [...] Tutte queste persone praticarono il Sutra del Loto, ma quando furono perseguitati dal Demone del sesto cielo nella forma dei sovrani o delle autorita`, abbandonarono la loro fede e cosi` vagarono per i sei sentieri, per innumerevoli eoni.
Fino a ora sembrava che questi eventi non ci riguardassero, ma adesso ci troviamo di fronte allo stesso tipo di persecuzioni. Qualunque cosa accada, tutti i miei discepoli devono serbare in cuore il grande desiderio di raggiungere l'Illuminazione."

Da "Il cancello del drago" (gli scritti di Nichiren Daishonin, vol. 4, pag. 276)


Frase dal Gosho 

"Non permettere mai che le avversita` della vita ti preoccupino. Dopotutto nessuno puo` evitare i problemi, nemmeno i santi o i saggi. Semplicemente recita Nam-myoho-renge-kyo [...] Soffri per quel che c'e` da soffrire e gioisci per quello che c'e` da gioire. Considera entrambe, sofferenza e gioia, come fatti della vita e continua a recitare Nam-myoho-renge-kyo qualunque cosa accada. In questo modo sperimenterai una gioia illimitata derivante dalla Legge. Rafforza la tua fede più che mai."

Da "Felicita` in questo mondo" (gli scritti di Nichiren Daishonin, vol. 4, pag. 157)

Buone esperienze a tutti


giovedì 2 aprile 2009

newsletter

Ciao gruppo, a rieccomi a voi con buone nuove, oggi aggiorniamo il blog con la newsletter di Alberto, lo so che molti di voi avranno ricevuto la mail, ma anche il blog ne beneficia....metti che non trovi la mail tac il blog è li.........va be buona lettura.

Numero 38 –   Aprile 2009  

 “L’altezza delle onde dipende dal vento che le solleva, quella delle fiamme da quanta legna brucia, la grandezza dei fiori di loto dallo stagno in cui crescono e il volume della pioggia dai draghi che la fanno cadere. Più profonde sono le radici, più rigogliosi sono i rami. Più lontana è la sorgente più è lungo il corso del fiume.” Nichiren Daishonin - Dal GOSHO “Ripagare i debiti di gratitudine”.

 Lo scopo di questa newsletter è permettere a tutti i membri di avere nel più breve tempo possibile le informazioni riguardanti le attività e poter così dedicare le nostre riunioni alla creazione di legami e unità per “condividere lo scopo del maestro” .

 SOMMARIO ATTIVITA’

 A)    ATTIVITA’ NAZIONALI – CORSI – RIUNIONI AL KAIKAN

 -         Sabato 4 Aprile 2009 - ore 16.00 - Kaikan di Corsico - Riunione Naitoku G (preparazione consegna Gohonzon). La riunione è estesa a tutti i principianti. - Si pregano tutti i responsabili di gruppo/settore di comunicare i nominativi delle persone che prenderanno il Gohonzon  ai responsabili di Hombu/capitolo (in particolare a Mara Sabbioni) entro questa data

 -         Domenica 5 Aprile Kaikan di Corsico – Ore 14-17 - Riunione responsabili Donne da Settore in su

 -         Domenica 5 Aprile – Ore 18.00 Kaikan di Corsico -  Proiezione Video di Sensei

 -         Domenica 26 Aprile 2009  Consegna Gohonzon (Check-in ore 10.00 – Gongyo ore 11.00)

  -         La settimana dal 20 al 24 è dedicata allo studio (riunioni al Kaikan il 20 e 21,nei  gruppi il 23).

Questo mese si studierà il  Gosho”Ripagare i Debiti di Gratitudine” – Il Gosho completo si trova nel volume 1 degli Scritti Di Nichiren o nel vol 1 della nuova raccolta  e nel n.133  di Buddismo e Società

B)  ATTIVITA’ DI HOMBU CAPITOLO E SETTORE

-          Nel corso della settimana libera (6-10 aprile) si terranno le riunioni di divisione. Per la D.Donne a  livello di settore (per S.Donato e S.Giuliano a casa di Angela Pellegrino il 9), per la D. Uomini a casa di Max Pallaro a Peschiera  il giorno 9. Per tutte le informazioni sulle attività giovani consultate il blog giovani che è online  al seguente indirizzo: WWW.GIOVANIHOMBUSUD.BLOGSPOT.COM

martedì 24 marzo 2009

il gosho del mese

Ciao gruppo, lettrici e lettori, dopo un pò di pausa a rieccomi a scrivere per voi, in attesa che anche gli altri si cimentino in questa avventura, comunque volevo portare la vostra attenzione sul gosho del mese, il titolo è quanto mai esaustivo "stessa mente diversi corpi" (itai doshin), vi ricordo che studio è a casa di Matteo e Viviana alle 20:00 

Buddismo e Società n.133 marzo aprile 2009 
Il Gosho del mese di marzo:
Diversi corpi, stessa mente
spiegazione di Daisaku Ikeda

(Brano scelto, testo integrale: RSND, 1, 550-551; cfr. Itai doshin, SND, 4, 267-268)
Titolo originale: Itai doshin Ji, GZ, 1463
Scritto il 6 agosto di un anno tra il 1275 e il 1280, fra i 54 e i 59 anni, da Minobu
Destinato al prete laico Takahashi



Ho ki-bo1, Sado-bo2 e i credenti di Atsuhara3 hanno dimostrato la forza della loro de terminazione.4
Quando fra le persone prevale lo spi rito di "diversi corpi, stessa mente", esse realizzeranno tutti i loro scopi, mentre se hanno uno "stesso corpo e diverse menti" non possono ottenere niente di notevole. I più di tremila volumi della letteratura confuciana e taoista sono pieni di esem pi. Il re Chou di Yin guidò in battaglia settecentomila soldati contro il re Wu di Chou con i suoi ottocento uomini5. Tut tavia l'esercito del re Chou, a causa della disunità, fu sconfitto dagli uomini del re Wu grazie alla loro perfetta unità. Perfino una sola persona, se ha scopi contrastanti,6 finirà sicuramente per fal lire. Ma cento o mille persone possono senza dubbio realizzare il loro scopo se hanno un'unica mente. Benché numero se, le persone del Giappone difficilmen te realizzeranno qualunque cosa, poiché hanno uno stesso corpo ma diversa men te. Al contrario, sebbene Nichiren e i suoi discepoli siano pochi di numero, poiché hanno lo spirito di "diversi corpi, stessa mente", realizzeranno sicuramente la lo ro grande missione di propagare ampia mente il Sutra del Loto. Un solo scroscio di pioggia spegne molti fuochi ruggenti, e una singola verità dissolve molte forze malvagie.7 Questo principio vale anche per Nichiren e i suoi seguaci.



Note

1) Hoki-bo (1246-1333): nome buddista che assunse Nikko Shonin quando divenne discepolo di Nichiren Daishonin nel 1258. Era uno dei sei preti anziani e fu designato da Nichiren Daishonin come suo successore. 
2) Sado-bo (1253-1314): altro nome di Niko, uno dei sei preti anziani.
3) Villaggio di Atsuhara nel distretto di Fuji, provincia di Suruga (nell'attuale zona centrale della Prefettura di Shizuoka). 
4) Determinazione: qui corrisponde all'espressione giapponese kokorozashi, che letteralmente significa "direzione del cuore", e quindi, per estensione, cuore che crede, cuore orientato nella direzione corretta, determinazione, volontà, sincerità, premura, sincera intenzione; sta a indicare anche la sincerità dell'offerta e l'offerta stessa. Nichiren Daishonin usa spesso questa espressione come sinonimo di "fede".
5) Storia narrata in Cronache dello storico. Il Daishonin utilizza l'espressione "ottocento uomini", ma per essere precisi si trattava di un esercito guidato da ottocento signori feudali, ciascuno a capo dei propri soldati. 
6) «Scopi contrastanti»: letteralmente «due cuori».
7) Letteralmente: «I mali sono tanti, ma non riusciranno mai a vincere un bene, così come basta un getto d'acqua a spegnere un gruppo di numerosi fuochi».

mercoledì 4 marzo 2009

newsletter

Ciao gruppo, tanto per cambiare faccio post, oggi mettiamo in condivisione la newsletter di Alberto sulle attività dell'Hombu Sud e sugli appuntamenti al kaikan del mese di Marzo, buona lettura e buon uso.....

Piccola postilla, domenica è la giornata dell'offerta al Kaikan, si possono fare offerte direttamente li, approfittiamone.

ciao 
Matteo

 

Numero 37 –   Marzo 2009  

 “Potete seguire il cammino verso una vita realizzata se avete una fede tanto profonda da considerare tutto come fonte di felicità e valore. Al contrario, se guardate le cose con occhi pessimisti, la vostra vita gradualmente, ma inevitabilmente, si spingerà verso l’oscurità. Il Buddismo insegna il profondo principio di ichinen e del potere della fede.” D.Ikeda – giorno per giorno – 28 febbraio.

 Lo scopo di questa newsletter è permettere a tutti i membri di avere nel più breve tempo possibile le informazioni riguardanti le attività e poter così dedicare le nostre riunioni alla creazione di legami e unità per “condividere lo scopo del maestro” .  Chiunque voglia ricevere la newsletter potrà inviare una mail di richiesta al seguente indirizzo : alberto_barenghi@virgilio.it

 SOMMARIO ATTIVITA’

 A)    ATTIVITA’ NAZIONALI – CORSI – RIUNIONI AL KAIKAN

-         Sabato 7 Marzo 2009 - ore 16.00 - Kaikan di Corsico - Riunione Naitoku G (preparazione consegna Gohonzon). La riunione è estesa a tutti i principianti. - Si pregano tutti i responsabili di gruppo/settore di comunicare i nominativi delle persone che prenderanno il Gohonzon  ai responsabili di Hombu/capitolo (in particolare a Mara Sabbioni) entro questa data

 -         Domenica 8 Marzo Kaikan di Corsico – Giornata dell’Offerta

 -         Domenica 8 Marzo – Ore 18.00 Kaikan di Corsico -  Proiezione Video di Sensei

 -    Sabato 14 Marzo 2009 – ore 15.00 – Kaikan di Corsico – Riunione per i responsabili di tutti i livelli (da Gruppo in su)

 -         Domenica 29 Marzo 2009  Consegna Gohonzon (Check-in ore 10.00 – Gongyo ore 11.00)

 -         La settimana dal 23 al 27 è dedicata allo studio (riunioni al Kaikan il 23 e 24, nei gruppi il 26).

Questo mese si studierà il  Gosho”Diversi corpi, stessa mente” – Il Gosho completo si trova nel volume 4 degli Scritti Di Nichiren o nel vol 1 della nuova raccolta  e nel n.133  di Buddismo e Società

-         Dal 29 Marzo al 1 aprile 2009  ci sarà il corso Lombardia a Trets con precedenza a chi non è mai stato.

B)  ATTIVITA’ DI HOMBU CAPITOLO E SETTORE

-          Nel corso della settimana libera (9-13 marzo) si terranno le riunioni di divisione. Per la D.Donne a  livello di settore, per la D. Uomini a casa di Max Pallaro a Peschiera  il giorno 11 (mercoledì). Per tutte le informazioni sulle attività giovani consultate il blog giovani che è online  al seguente indirizzo: WWW.GIOVANIHOMBUSUD.BLOGSPOT.COM.

-          Il giorno 10 marzo si terrà da Sonia la riunione Capitolo-Settore.

lunedì 23 febbraio 2009

riunione di studio

ciao ragazzi, 

giovedì a casa nostra c'è riunione di studio, il gosho è "gli elementi essenziali per ottenere la buddità", lo trovato su buddismo e società di gennaio-febbraio n°132, altrimenti lo trovate anche sul volume 4 degli scritti di Nichiren con il titolo "Ammonimenti contro la calunnia".

Buona lettura a tutti, mi auguro di vedervi giovedì.

Matteo